L'UTILIZZO DELL'IPNOSI NEL CONTROLLO DEL DOLORE

Il dolore è un segnale di allarme che il nostro corpo utilizza per comunicare una lesione in un tessuto al fine di evitare un danno. Esso è quindi indispensabile come sistema di difesa, ma diventa disfunzionale quando si cronicizza, trasformandosi in tal modo una sindrome dolorosa.

 Per comprendere la fenomenologia del dolore è importante considerare le due componenti del dolore: 

-la componente percettiva, o nocicezione, che attua la ricezione e il trasporto al SNC di stimoli potenzialmente lesivi per l’integrità dell’organismo;

-la componente esperienziale, o esperienza del dolore, che è lo stato psichico risultante dalla somma di fattori soggettivi, affettivi e socioculturali. 

Lo stimolo nocicettivo elaborato dal cervello a seguito di uno stimolo doloroso, quindi, viene ulteriormente filtrato da fattori soggettivi come la dimensione affettiva e cognitiva dello stimolo dolorifico e la sua interpretazione; le esperienze personali passate rispetto al dolore; la propria struttura di personalità e fattori sociali e culturali condivisi circa il concetto di dolore. L’immagine psichica finale del dolore risulta quindi essere soggettiva ed unica ed è proprio in quest’area di esperienze, emozioni e cognizioni che è possibile intervenire da un punto di vista psicoterapeutico.

Negli ultimi dieci anni l’ipnosi ha ottenuto ottimi risultati sia nell’intervento sul dolore sensoriale che sulla sofferenza soggettiva. La potenza dell’ipnosi sta nel permettere alle persone di riassociare le proprie esperienze attraverso la presa di consapevolezza delle proprie rigidità e successiva ricerca di nuove soluzioni. Inoltre, attraverso l’apprendimento di tecniche di rilassamento, il soggetto diventa capace di utilizzare l’autoipnosi in qualsiasi momento della giornata, recuperando così il controllo sul proprio corpo, anziché sentirsi sopraffatto da esso. Durante la seduta di rilassamento viene modificata la realtà sensoriale attraverso lo stato rilassato dell’apparato muscolo scheletrico. In tal modo il soggetto vive il rapporto con il proprio corpo in modo diverso dall’esperienza quotidiana. Ciò avrà effetti positivi sia dal punto di vista fisiologico che psichico. 

Tra gli effetti benefici del rilassamento a livello fisiologico troviamo: 

-regolarizzazione dei cicli respiratori; 

-normalizzazione della frequenza cardiaca; 

-normalizzazione della pressione arteriosa; 

-normalizzazione del tono muscolare; 

- controllo del dolore acuto e cronico. 

Tra gli effetti benefici del rilassamento a livello psichico troviamo: 

-sensazione soggettiva di tranquillità e benessere; 

-autoregolazione di fronte a stimoli stressogeni;

-capacità di controllo delle proprie emozioni. 

Grazie alla psicoterapia ipnotica diventa quindi possibile lavorare sulla componente soggettiva del dolore, aumentando la sensazione di controllo, modificando alcune risposte fisiologiche disfunzionali dovute all’ansia, ristrutturando le proprie percezioni e migliorando la propria qualità di vita. 


BIBLIOGRAFIA Brugnoli M.P. , Tecniche di rilassamento e ipnosi clinica in terapia del dolore e cure palliative. DelMIglio Editore. 

Colciaghi G., L’ipnosi come analgesia. In Merati L., Ercolani R. (2015), Manuale pratico di ipnosi clinica e autoipnosi. Edizioni Edra, Milano.


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