INFERTILITA' E LUTTO

UN LUTTO NON RICONOSCIUTO

L’infertilità mette in relazione con una serie di perdite che riconducono tale esperienza e vissuto a quello del lutto. Un lutto, però, che non viene riconosciuto a livello sociale, che viene negato, minimizzato, svalutato, aumentando l’intensità del dolore provato. In inglese esiste un termine specifico per definire questa tipologia di lutto: disenfranchised grief, un lutto, quindi, privato dei suoi diritti di essere definito tale.

Per lutto si intende uno stato di sofferenza psicofisica conseguente alla perdita di un oggetto significativo. A livello sociale vengono riconosciuti i lutti che comportano la perdita di una persona cara, con la quale si è vissuta una relazione chiara e nei confronti della quale si hanno ricordi tangibili. La perdita è riconosciuta dalle altre persone, che trasmettono un senso di comprensione e vicinanza e sancita da una ritualità. Le perdite però possono essere di vario tipo e non necessariamente riguardano una persona. Pensiamo ad esempio alla perdita di un animale domestico, del lavoro o ai cambiamenti che caratterizzano il ciclo di vita. Lutto è sinonimo di perdita e cambiamento e può essere vissuto quindi in numerosi contesti e relazioni.


LE PERDITE NELL'INFERTILITA'

Le perdite associate ad una condizione di infertilità sono innumerevoli, prima tra tutte la perdita della famiglia immaginata e desiderata, caratterizzata dall’impossibilità di vivere quelle tappe caratteristiche della genitorialità che riguardano la gravidanza, la nascita, la crescita dei figli, il legame di sangue e i passaggi intergenerazionali. Con l’infertilità quindi la perdita è in relazione con l’assenza di qualcuno che non è ancora nato ma nei confronti del quale si è investito tantissimo dal punto di vista psichico. Anche all’interno dei percorsi di PMA le perdite vissute possono essere innumerevoli come assenza o ridotto numero di ovuli prelevati durante il pick up, mancata fecondazione degli ovuli prelevati, mancato impianto o aborto spontaneo.

Le perdite legate all’infertilità non sono visibili esternamente e difficilmente vengono comprese da chi non ha vissuto tale esperienza. L’infertilità può causare senso di fallimento e vergogna portando all’isolamento e alla mancata condivisione dei propri sentimenti ma anche laddove questi vengano espressi faticano a trovare un clima accogliente, con affermazioni che svalutano e minimizzano la sofferenza provata.

“Siete ancora giovani, avete ancora tutta la vita davanti” o, al contrario, “Siete troppo vecchi, dovevate pensarci prima”.

“Non pensateci, fate una bella vacanza e arriverà”

“Beati voi che non avete un figlio e potete fare quello che volete”

“Era solo un embrione”

“Meglio adesso che più avanti”

E tanto altro ancora.


DARE VALORE ALLA PROPRIA ESPERIENZA DI LUTTO

Banalizzare il dolore provato dalla coppia non fa che renderlo ancora più intenso, portando ad isolamento, rabbia, senso di ingiustizia, angoscia e stati depressivi che accompagnano la coppia all’interno di un percorso di ricerca già di per sé molto stressante.

Per tale motivo, il lavoro psicologico che è possibile svolgere in casi di infertilità, deve anche includere tale componente legata al lutto, che deve essere riconosciuta per favorirne l’elaborazione. Raramente le coppie che vedo utilizzano in maniera diretta la parola lutto per descrivere la loro sofferenza e nei casi in cui il lutto venga citato è subito seguito da un suo ridimensionamento. “Quello che provo è come/sembra un lutto. Però capisco che non sia la stessa cosa (che perdere una persona cara)”.

No, state proprio vivendo un lutto. Per la perdita della famiglia sognata, per l’impossibilità di vivere la genitorialità desiderata. Parliamo di questo, vediamo insieme cosa significa per voi, per il vostro sistema familiare, per i vostri progetti di vita, personali e di coppia. Prendiamoci per mano e passiamo attraverso questo profondo dolore che esiste, che scava fino alle radici, che quando accende la consapevolezza annienta e toglie il respiro. Solo attraverso il suo ascolto potremo dargli spazio e confine, permettendogli di inserirsi nello scenario più complesso e sfaccettato della propria vita.

‍© E' vietata la copia anche parziale senza autorizzazione. Tutto il materiale è tutelato dalla Legge 22 aprile 1941. n. 633, quindi non è pubblicabile da terzi se l'autore non lo consente esplicitamente previa richiesta formale.