IL LUTTO PERINATALE

La gravidanza è una fase della vita densa di cambiamenti ed investimenti: viene rimessa in discussione la propria identità personale e di coppia, si attiva il processo di transizione verso la genitorialità, si riattivano ricordi legati alla propria infanzia e alla stesso tempo ci si proietta in un futuro fatto di immagini e speranze legate alla propria famiglia in divenire, si inizia a creare un legame sensoriale con il bambino nella pancia.  

Nel 18% dei casi, però, purtroppo, si assiste ad una brusca interruzione di questo processo dovuta alla perdita del bambino a causa di un aborto spontaneo (15% dei casi), una morte in utero (0,4% dei casi), una interruzione terapeutica di gravidanza (1% dei casi) o della sua morte alla nascita o nel periodo immediatamente successivo (2% dei casi).

In tutti questi casi i genitori si trovano a dover affrontare un grave evento di vita, una frattura esistenziale, un vero e proprio lutto che merita rispetto, ascolto, tempo per poter essere integrato all’interno della propria storia personale e di coppia. Ricordiamo infatti che per i genitori un bambino è un bambino, indipendentemente dall’epoca gestazionale in cui avviene la perdita e ricordiamo che la donna, a seconda della fase di gravidanza e delle condizioni generali in cui si trova, dovrà vivere questo doloroso passaggio anche attraverso il suo corpo. 

Numerose ricerche hanno mostrato e descritto come i genitori che hanno vissuto un lutto perinatale presentano un elevato rischio di sviluppare con il tempo disturbi psicopatologici, soprattutto nell’area ansioso-depressiva e del discontrollo degli impulsi. Inoltre, in caso di figli già presenti e in caso di gravidanze future alla perdita, la morte perinatale rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di difficoltà nell’accudimento e di stati ansioso-depressivi in gravidanza e nel post parto. Tutto ciò richiede quindi una adeguata attenzione ed assistenza da parte di tutti gli operatori che operano nell’ambito perinatale. Accogliere infatti la coppia genitoriale nella sua sofferenza rappresenta un modo per promuovere la salute della coppia e per prevenire o ridurre il disagio psichico dell’intero nucleo familiare.

Di fronte alla morte del proprio bambino si attiva il processo di elaborazione del lutto, un lavoro di rielaborazione emotiva dei significati e dei vissuti legati alla perdita. Si tratta di un lento processo che assorbe completamente la propria vita psichica e che comporta la sperimentazione di intense emozioni legate soprattutto al dolore, la rabbia, l’incredulità, il senso di colpa, la paura e l’invidia.

In caso di lutto perinatale il processo di elaborazione si fa più complesso e quello che è il disagio e il dolore emotivo che accompagna normalmente ogni lutto, può ampliarsi fino ad assumere forme psicopatologiche. Si parla in questi casi lutto complicato, intendendo con questo termine un lutto la cui elaborazione viene interrotta, profondamente rallentata o cristallizzata, per l'impossibilità sostanziale di accettare il significato emotivo della perdita. Ciò è causato dal tipo di perdita subita, ma anche dall’atteggiamento negazionista che la nostra cultura ha nei confronti della morte, ancor più della morte di un bambino così piccolo. Questo aumenta il senso di solitudine di chi vive questa perdita, portando all’isolamento emotivo e congelando, per l’appunto, la possibilità di espressione ed elaborazione del proprio dolore.

COSA POTER FARE  

Se avete recentemente vissuto un lutto perinatale prendetevi il vostro tempo per vivere ed affrontare il dolore che state provando. Parlatene, non giudicate le vostre emozioni e cercate l'aiuto da parte di persone a voi care, di persone che hanno vissuto la vostra esperienza e da parte di professionisti del settore che possano supportarvi in questo momento di grande dolore. E’ importante sapere che ognuno ha il proprio modo di reagire alla perdita per questo inizialmente ci si potrebbe sentire paralizzati, distanti, vivere un forte senso di irrealtà o essere travolti da emozioni intense di vario tipo. Ogni genitore ha i suoi modi e i suoi tempi di elaborazione ma la possibilità di integrare una perdita così dolorosa nella propria esistenza passa proprio attraverso l’ascolto delle proprie emozioni e dei propri bisogni. Riconoscete l’identità del vostro bambino poiché questa ha iniziato a prendere forma nel momento in cui è stato concepito, sia nel corpo che nella mente, date spazio al ricordo di ciò che è stato. 

Un percorso psicoterapeutico in caso di lutto perinatale facilita il processo di elaborazione del lutto poichè:

-fornisce la possibilità di vivere ed esplorare le proprie emozioni legate alla perdita, 

-permette di ricordare e raccontare liberamente quanto accaduto,

- permette di prendere in considerazione tutti i significati e vissuti legati alla gravidanza che è stata bruscamente interrotta, donando al bambino lo spazio del ricordo.



"La mano sul seno, gonfio e ingrossato.
Tornerà l'arcobaleno a dolore passato?
Sul letto distesa, triste e impaurita, fragile, indifesa.
La flebo tra le dita.
Incerto, insicuro, grigio, nebbioso, nel cuore il futuro, dubbio e fumoso.
Il capo sul cuscino.
Un peso sulle spalle.
Un difficile cammino.
Un volo di farfalle."
Angelo Rosselli