PSICOSOMATICA DEI DISTURBI MESTRUALI

Il seguente articolo presenta un approccio integrato ai disturbi legati al ciclo mestruale a partire da una prima comprensione del sintomo attraverso il punto di vista psicosomatico, per poi passare ai consigli forniti da erborista e nutrizionista per alleviare la sintomatologia legata alle fasi premestruale e mestruale.

 

IL PUNTO DI VISTA PSICOSOMATICO

Le mestruazioni racchiudono in sé l’essenza della nostra femminilità e del nostro legame con la natura. E’ chiaro infatti il parallelismo esistente tra ciclo mestruale e ciclo lunare: entrambi attraversano 4 fasi e la loro durata è di 29,5 giorni per il ciclo lunare e tra i 28 e i 30 giorni per il ciclo mestruale regolare. Il ciclo mestruale mette quindi in evidenza come, nonostante il nostro progressivo allontanamento da una dimensione “primitiva”, primigenia e naturale, siamo invece in realtà profondamente ancora sottoposte alle leggi della natura, ai suoi cicli, alle sue fasi, esattamente come la luna, le stelle, i pianeti, gli animali, le piante.

Soffrire di disturbi legati al ciclo mestruale, secondo un punto di vista psicosomatico, potrebbe indicare una nostra difficoltà nel rapporto con tutto ciò che riguarda la nostra ciclicità, femminilità, la nostra parte più introspettiva, intuitiva, istintiva e fertile. Vediamo quindi, in chiave psicosomatica, alcuni disturbi del ciclo mestruale ricordando che si tratta di un punto di vista e che in questi casi risulta comunque necessario anche un approfondimento medico.

*La sindrome premestruale colpisce fino al 25% della popolazione femminile italiana in età fertile. Si tratta di un insieme di sintomi fisici e psichici tra le cui cause troviamo uno squilibrio ormonale: da una parte in questo periodo assistiamo ad un innalzamento del livello di progesterone e di prolattina, alla base dell’aumento di volume e del dolore al seno, della ritenzione idrica che causa stipsi e dell’aumento di peso, della tensione muscolare e della sensazione di gonfiore; dall’altra assistiamo alla diminuzione di dopamina e serotonina alla base dei caratteristici sbalzi d’umore e delle crisi di pianto. Al di là delle cause ormonali dei sintomi anche la vita frenetica e gli elevati livelli di stress che ci troviamo quotidianamente a vivere non vengono di certo in nostro aiuto. Durante il periodo premestruale la nostra mente è molto attiva ma i pensieri sono spesso confusi perché offuscati dalla nostra emotività. Il nostro corpo diventa teso, meno scattante, e ci chiede di rallentare. Contrastare i segnali e i bisogni della nostra mente e del nostro corpo in questo periodo significa aumentare in maniera esponenziale la sintomatologia di base dovuta ai cambiamenti ormonali. Risultato? Terribili mal di testa, fitte all’addome, attacchi d’ansia e di rabbia e tanto altro ancora.


*L’amenorrea, ovvero l'assenza del ciclo mestruale, riporta la donna al periodo precedente lo sviluppo, il periodo dell’infanzia in cui la mestruazione era assente. L’amenorrea potrebbe quindi indicare una rinuncia, più o meno sofferta, alla propria femminilità, profondamente rifiutata o vissuta in modo ambivalente e conflittuale. Il blocco della mestruazione potrebbe indicare un blocco interiore, una difficoltà nel compiere il passaggio dall’essere figlia al poter diventare madre, dal ricevere al dare, perché ci si sente fragili e insicure o perché lo stesso ambiente familiare di appartenenza ostacola questo passaggio.


*L’ipermenorrea, al contrario, è caratterizzata dalla presenza di flussi particolarmente lunghi e abbondanti, tanto da indurre anemia e da assumere l'aspetto di un'emorragia. In questi casi il flusso ininterrotto di sangue potrebbe segnalare una femminilità ed una emotività trascurate che attraverso un flusso abbondante si impongono,  richiedendo una maggiore considerazione.  


*La dismenorrea indica la presenza di mestruazioni dolorose, accompagnate da crampi addominali, talvolta anche cefalea, nausea e vomito, cambiamenti d'umore, dolore e gonfiore al seno e  mal di schiena. La dismenorrea può essere dovuta a malattie dell’utero (come i fibromi) o delle tube e ovaie (come l’endometriosi), oppure può presentarsi anche in assenza di malattie a carico degli organi genitali. Le cause possono quindi essere sia di origine organica che di natura psicologica. Considerando quest’ultimo tipo di dismenorrea (definita primaria) essa viene di solito curata con i farmaci antalgici già a partire dall'adolescenza. Per questo nella maggioranza dei casi si assiste ad una progressiva assuefazione dell'organismo ai farmaci utilizzati, cui segue una ulteriore prescrizione di farmaci diversi, in un circolo vizioso che rende la donna sempre più dipendente da farmaci più forti. In realtà, essendo questa tipologia di dismenorrea fortemente influenzata da fattori di natura psicologica, nella cura di queste sindromi è possibile agire anche in maniera naturale, ad esempio attraverso le tecniche di rilassamento le quali, favorendo una progressiva distensione muscolare, innescano un circolo inverso al processo che genera il dolore.

La sintomatologia della dismenorrea è molto simile a quella della sindrome premestruale e quindi, da un punto di vista psicosomatico, ritroviamo nuovamente i ritmi di vita frenetici, la richiesta continua di performance elevate e la negazione delle proprie emozioni che entrano durante la fase mestruale totalmente in conflitto con il rallentamento psicofisico e il silenzio introspettivo che ci richiedono il nostro corpo e la nostra anima in questo periodo. La mestruazione viene vissuta come un intralcio che si preferirebbe non avere, gli aspetti di passività, accoglimento e trasformazione vengono vissuti come limitanti creando una forte tensione mentale, fisica ed emotiva che si sfoga attraverso i sintomi.

*Consideriamo infine le mestruazioni irregolari. Abbiamo visto come un ciclo mestruale regolare abbia una durata tra i 28 e i 30 giorni, assimilabile al ciclo lunare di 29,5 giorni. Qualcosa quindi, nel caso delle mestruazioni irregolari, interviene creando uno scossone, alterando il nostro ritmo naturale. Forse stiamo attraversando un periodo difficile e delicato nella nostra vita, o nelle nostre relazioni, e questo richiede un riassestamento del nostro corpo e della nostra mente. Potremmo quindi riflettere su quando le mestruazioni hanno cominciato a ritardare e cosa potrebbe aver causato questo disequilibrio. Dopo periodi stressanti e complessi dobbiamo ritrovare una nostra collocazione riassestando in maniera naturale il nostro equilibrio, rispettando i nostri tempi, e ciò troverà la sua espressione anche attraverso l’instabilità del ciclo mestruale.

La psicoterapia psicosomatica permette di leggere i propri sintomi fisici come importantissimi simboli metaforici del nostro vissuto interiore, creando in tal modo una connessione necessaria tra mente e corpo e una nuova consapevolezza a favore di un nuovo equilibrio tra ciò che portiamo dentro di noi e ciò che esprimiamo nel rapporto con il mondo esterno. Impariamo ad amare noi stesse come donne cicliche, ad apprezzare le quattro fasi del nostro ciclo mestruale che ci ricollegano alla natura e ci donano la possibilità di assaporarci e riconoscerci nella nostra complessità.

 

RIMEDI ERBORISTICI.

La natura nella sua splendida e complessa varietà, mette a disposizione svariate piante indicate come rimedi dolci per dare sostegno nelle diverse problematiche che abbiamo descritto.  I consigli che seguiranno non sostituiscono il parere del vostro medico che deve sempre essere consultato.

Sindrome premestruale e dismenorrea possono essere affrontate con le stesse piante utili per placare e diminuire i comuni sintomi che si manifestano in queste fasi. La Calendula officinalis L. é una delle piante che non dovrebbe mai mancare in casa: i suoi bellissimi fiori gialli aiutano a diminuire i fenomeni dolorosi legati all'arrivo del ciclo, a ristabilire il flusso mestruale e la sua regolarità, questo si traduce in attività emmenagoga e dismenorroica. L'estratto idroalcolico può essere assunto circa dieci giorni prima dell'arrivo del ciclo nella quantità di 30- 40 gocce per due volte al giorno.

Il Rubus idaeus (noto come Lampone) viene sfruttato per queste problematiche sottoforma di gemmoderivato, grazie alla presenza di sostanze miorilassanti manifesta un'attività distensiva a livello uterino limitando quindi gli spasmi e i dolori addominali. Come la Calendula, anche il Lampone è consigliato in prevenzione ed è consigliato assumere 50 gocce, diluite in acqua, una o due volte al giorno.

La Matricaria reclutata L. é un'altra prezioso alleato per calmare le manifestazioni dolorose legate al ciclo e rilassare, si tratta della Camomilla comune ed è proprio grazie alla sua attività antispasmodica che spesso è consigliata come sedativo del sistema nervoso nella nostra tradizione. Per beneficiare delle sue attività consigliamo di infondere un cucchiaio da minestra di capolini di camomilla in 200 m di acqua bollente e coprire la tazza con un coperchio per preservare gli olii essenziali, è possibile berne tre o quattro tazze al giorno lontano dai pasti. Il tempo di infusione cambia in base all'azione che desideriamo: se prediligiamo un effetto rilassante l'infusione dovrà essere di tre o quattro minuti, se invece desideriamo un'azione antinfiammatoria i minuti aumentano fino a dieci.

In caso di amenorrea è possibile avvicinarsi a piante adattogene, quindi in grado di sostenere il fisico in periodi stressanti, è questo il caso della Rhodiola rosea L.. Nota per essere impiegata come "supporto" per fronteggiare la stanchezza, le facoltà cognitive e il tono dell'umore, può essere indicata nel caso in cui la mancanza del ciclo è causata da ritmi di vita troppo stressanti. Si consiglia di assumere la radice sottoforma di estratto secco titolato in rosavina 3% e salidroside 1% entro le 16 del pomeriggio.

 Numerosi studi sia in vitro che in vivo hanno fatto emergere la capacità di Vitex agnus castus (Agnocasto) di intervenire nella produzione di prolattina, un ormone che svolge un ruolo chiave nell'equilibrio del ciclo mestruale, sempre per questa modalità d'azione l'Agnocasto è utile per la sindrome premestruale. Consigliamo di assumere 40 gocce di estratto di Agnocasto una o due volte al giorno e di associarlo all'estratto di Calendula dall'attività emmenagoga e al gemmoderivato di Lampone.

La Spirulina è un cianobatterio che vive nei laghi salati caldi e che apporta tantissimi nutrienti, vitamine e minerali. In caso di mancanza del ciclo può essere utile integrare con la polvere di Spirulina per rimineralizzare e soppperire eventuali carenze (che dovrebbero comunque essere compensate dall'alimentazione.)

L'Actaea racemosa L. (conosciuta come Cimicifuga) agisce sia sul periodo del climaterio e della menopausa che in caso di amenorrea e dismenorrea, infatti svolge un'azione di regolazione ormonale. Consigliamo di assumerla sottoforma di estratto secco titolato al 2,5% in triterpeni glicosidici e può essere associata a estratto di Calendula e gemmoderivato di Lampone in caso di amenorrea, con biancospino, camomilla o passiflora in caso di dismenorrea e sindrome premestruale. La cimicifuga può interferire con le terapie ormonali, è infatti sconsigliato l'uso in chi sta svolgendo questo trattamento farmacologico e in chi ha sviluppato tumore alla mammella.

L'ipermenorrea può causare anemia e carenze di minerali, esistono piante officinali in grado di apportare ferro e favorirne l'assorbimento e possono essere impiegate con successo contestualmente a un regime alimentare corretto. Tra queste spiccano le foglie di Urtica dioica (Ortica) che oltre al ferro contiene anche calcio e silicio, e l'Equisetum arvense (Equiseto), che sottoforma di decotto svolge un'interessante attività rimineralizzante in particolare per la concentrazione di silicio.

 

I CONSIGLI DELLA NUTRIZIONISTA.

L’alimentazione svolge un ruolo molto importante sia per limitare i disturbi legati alla dominanza di un ormone rispetto all’altro durante le varie fasi del ciclo, sia per amplificarne in modo naturale gli effetti positivi sull’organismo.

 Durante l’ultima fase del ciclo, quella progestinica (o luteale), per ovviare alle sensazioni di gonfiore, pesantezza e stanchezza legate all’aumento del progesterone, si può fare affidamento sulle proprietà drenanti della verdura cruda (sedano, finocchio, indivia, radicchio, tarassaco e cardo). Utile inoltre aumentare il consumo di cibi ricchi di vitamina B6 (cereali integrali, salmone, castagne, nocciole, germe di grano e semi di girasole) e di magnesio (frutta secca come nocciole, noci e mandorle, cereali integrali, piselli e fagioli, ortaggi a foglia verde, semi di zucca e cacao).

E’ consigliabile eliminare alcol e caffeina, per limitare disidratazione e crampi. Viceversa, per ridurre i crampi si può aumentare il consumo di cibi ricchi di acidi grassi omega-3, come il pesce azzurro, noci e semi di lino.

Durante la fase mestruale vera e propria, per accelerare il processo di espulsione delle tossine, si può aumentare il consumo di cibi con proprietà depurative e drenanti: ancora una volta verdure crude, acqua e infusi, frutta. Un occhio di riguardo anche ai cibi contenenti buone quantità di ferro, per ripristinare le riserve soprattutto in caso di ciclo abbondante: non solo carne rossa, ma anche erbe e spezie (timo, maggiorana, prezzemolo, menta, salvia, cumino, cannella, noce moscata, semi di finocchio, aneto), legumi e frutta secca. Buona norma è sempre quella di accostare a questi cibi fonti di vitamina C (agrumi, fragole, verdure a foglia verde, pomodori e kiwi) per ottimizzare l’assorbimento del ferro.

                                                                                                           

Ringrazio la Dott.ssa Elena Trentini, erborista, e la Dott.ssa Elisa Fasanelli, biologa nutrizionista, che hanno collaborato alla stesura di questo articolo. Ciclicamente propongo gruppi di consapevolezza e percorsi individuali sul ciclo mestruale. Se sei interessata contattami!

 

Articolo scritto da Dott.ssa Eleonora Bottosso in collaborazione con:

Dott.ssa Elena Trentini- Erboristeria Verdi Desideri- Mantova

Dott.ssa Elisa Fasanelli – Biologa Nutrizionista


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